22 giugno 2007

A spetar le strighe...


12 giugno 2007

IL CASO DEI PORCELLI SCOMPARSI

Alla fine, la tanto sospirata pioggia è arrivata.
Non che i corsi d’acqua sembrino essersene giovati un granchè, ma almeno non sono ulteriormente scesi di livello.
Con la pioggia, però, sono accadute cose strane, e a parer mio una delle più strane è la scomparsa di quasi tutti i maialini che se ne stavano, con le loro alucce e la boccuccia impertinente, sospesi sul Rujo all’altezza del mulino di Cencio Ciae.
Non che siano scomparsi tutti insieme, questo no; sono spariti alla spicciolata, a piccoli gruppetti.
Sta però di fatto che su 25 esemplari solo una manciata se ne stanno ancora lì a dondolarsi alla brezza che scende dalla Scaletta, a specchiarsi in modo incerto sull’acqua che scende a valle.
Ora, lungi da chi scrive qualsiasi sentimento di paterna protezione o devota lealtà, o anche solo di pietas, nei confronti dei suddetti suini; elementare senso di giustizia e di verità esige, però, che sulla vicenda venga fatta luce. Non fosse che per evitare il ripetersi, in futuro, di simili situazioni (e sempre che una volta fatta luce non si scopra che dette situazioni non avevano, poi, alcunchè di negativo).
Sicuro che pur in questi tempi oscuri tali esigenze di verità e giustizia albergano ancora nell’animo di alcuni, nel pubblicare il seguente (breve) compendiario di ipotesi mi rivolgo quindi a costoro per esortare mutua assistenza in questa che si prospetta come un’indagine di non facile soluzione.
Di seguito alcune di tali ipotesi, credo fra le meno inverosimili, meritevoli di approfondimento.
Qualsiasi ulteriore teoria e qualsiasi riscontro sul campo (avvistamenti, testimonianze riferite, dati pertinenti alla ricerca, ecc.) sono benvenuti e, con rispetto, sollecitati. Grazie per il contributo.

A) I maiali sono stati, contro la loro volontà, portati via. In questo caso:
a1) sono finiti in ambigue macellerie, site in una zona grigia della distribuzione alimentare fra la vendita di pollame e volatili (ricordiamo che i porci avevano le ali) e quella di suini propriamente detta;
a2) sono stati trattenuti presso famiglie (facoltose o meno, ciò è da appurare), presumibilmente in funzione di animali di compagnia;
a3) la loro forma ha indotto alcune spie industriali giapponesi ad impossessarsene per studiare il modo di ottenere prodotti facilmente stivabili in container e, quindi, con più profitto trasportabili;
a4) qualche appassionato di letteratura erotica ha deciso di appropriarsi dei porci con le ali. Dati alcuni particolari, come la forma della bocca di questi, fanno immaginare un uso inconfessabile dei summenzionati maialini.

B) I porcelli si sono, di propria sponte, allontanati. In questo caso:
b1) una volta liberi, si sono ritrovati nel bosco a calcare le orme del Mazarol. A questo punto, come tutti sanno, ciò dovrebbe averli perduti per sempre;
b2) si sono lasciati cadere sul Rujo per una crociera, intenzionale o meno che fosse. Analizzando il percorso (Rujo, Soligo, Piave, Adriatico) e la direzione e la velocità media delle correnti, alla presente data (10\06\07) dovrebbero essere, più o meno, appena oltre Capo d’Otranto, quindi già nello Ionio. Questo, naturalmente, semprechè non siano rimasti impigliati in canneti fluviali, reti lagunari, becchi di magoghe (gabbiani reali) o denti di pantegana, o ancora reti a strascico;
b3) si sono dispersi prima per il bosco, e poi per il mondo. In questo caso avremmo ormai una ragnatela di destini individuali difficile, se pur non impossibile se con profusione di volontà, energia e mezzi, da seguire;
b4) sono nascosti da qualche parte, insieme, forse con inquietanti intenti cospirativi.


Gatto Mannaro

1 giugno 2007